19 Marzo 2024

Auguri papà, sei il mio eroe

Lettera al mio papà che poi è anche il mio eroe. (Mamma anche tu).

testo di Annachiara Figlia / illustrazioni di Freepik

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Sei tu il mio eroe papà. Lo sei da quando sono al mondo. Lo sei quando mi punti il tuo dito sul mio nasino, strizzandomi gli occhi chiusi in un sorriso. Quando mi aiuti a fare i compiti, anche se sbotti perché a volte non lo so fare, e forse nemmeno tu. Quando ti accovacci a terra e rimani stupito dalle cose che sto costruendo con i mattoncini. Quando mi raccogli i capelli in una treccia anche se non la sai fare come mamma e ti viene un po’ bruttina.

Quando mi riscaldi il latte la mattina e mi chiedi “che merenda vuoi?”. Quando mi accompagni a scuola lasciandomi con un caldo bacio sulla fronte. Quando mi porti con te a fare le “commissioni”, anche se non ho ancora capito cosa sono. Quando abbracci mamma, così lei è felice. Quando mi fai nuotare nell’acqua alta vicino alle boe, e la mia paura svanisce. Quando mi rimbocchi le coperte e la tua voce rassicurante mi dice “buonanotte amore”.

Quando vengo a cercarti e sei in bagno a fare la barba e mi sbuffi un po’ di spuma sulla guancia per farmi sentire grande. Quando mi aiuti a sistemare la cameretta anche se a me non va tanto di farlo. Quando giochi a fare il principe e io la principessa, o il mio destriero e io il tuo re. Quando scegliamo insieme come vestirci. Quando mi porti le figurine per la mia collezione… mmm che buon profumo che hanno, e me le stacchi tu e le attacco io sull’album così siamo una squadra.

Quando mi porti allo stadio a vedere la partita di calcio la domenica. Quando ordiniamo un panino con le patatine e la sorpresa anche se mamma dice che sono schifezze. Quando mi canti la tua canzone preferita, tanto a me non importa che sei un pochino stonato, perché sei il più bravo cantante del pianeta. Quando usciamo in bici insieme in fila indiana. Quando porti il sole nelle giornate buie rincorrendomi per riempirmi di solletico.

Quando mi sgridi, anche se soffro, perché so che lo stai facendo per insegnarmi qualcosa. Che poi non ho capito cosa, ma se lo dici tu ci credo. Sei il mio eroe quando mi fai tenere il volante in garage, che mi sento un vero pilota.

Andiamo in giro papà? Usciamo a fare una passeggiata? Avremo tempo per farlo, lo so. Ora stiamo a casa. E se devi lavorare lo stesso mi raccomando, stai attento. Perché voglio che tu sia il mio eroe per sempre semprissimo. Allora a casa ci resto io. Ad aspettare le tue coccole, la tua voce, le tue grandi braccia coccolose, a dirti “buona festa del papà, ti voglio tanto bene”.